sabato 26 gennaio 2013

Consapevolezze

Scoprì di essere forte intorno ai vent'anni.
Fino ad allora era convinta di essere timida, incapace, fragile e esile come un fuscello.
Improvvisamente si scoprì spavalda, ribelle, consapevole delle sue potenzialità. Cominciò a darsi degli obiettivi e a mettere in atto processi che potessero permetterle di raggiungerli.
Fu il periodo in cui cominciò a mettere sè stessa al centro dei suoi pensieri, dei suoi desideri: se non avesse imparato ad amare sé stessa, come avrebbe potuto pretendere che gli altri lo facessero al posto suo?
La vicinanza e la frequentazione di persone amiche che non avrebbe più dimenticato l'aiutarono a raggiungere ciò che ciascuno vorrebbe per sé: la consapevolezza di essere ciò che era, unica ed irripetibile, e accettarsi e amarsi così.

domenica 13 gennaio 2013

Possiamo...

Erano anni difficili, gli ultimi anni Settanta in Italia. "Anni di piombo" li avrebbero definiti, e quella definizione sarebbe poi finita sui libri di storia.
Forse per questo, in occasione del Capodanno, su una rivista femminile, apparve un vecchio articolo, risalente agli anni della seconda guerra mondiale, che conteneva un messaggio che cercava di trasmettere fiducia e speranza, nonostante tutto. Perché ci sono momenti in cui, per credere ed andare avanti, è necessario raccontarsi qualche sana bugia. Che, poi, forse, diventerà realtà.
"Bisogna credere nella vita: non assumere atteggiamenti scettici o sfiduciati.
Tu sai benissimo che si può essere felici:
perchè speri di esserlo,
perchè lotti per esserlo,
perchè sei convinta che lo sarai..."
"Credici, credici un po' di più, di più, davvero..." (Luciano Ligabue: "Ho perso le parole").
Crediamoci. Possiamo.
 
(Rielaborazione di un post già pubblicato il 21 maggio 2010 sulla piattaforma Splinder)

domenica 6 gennaio 2013

Non aveva capito niente...

"Hai saputo di lei?" le aveva chiesto, durante una delle loro conversazioni telefoniche, l'amica di sempre.
Le aveva risposto affermativamente, in modo piuttosto avventato, ritenendo di aver compreso a cosa alludesse l'amica di sempre. Non aveva aspettato di chiarire, di chiarirsi, sull'effettivo oggetto del discorso.
Era primavera.
Sul finire dell'anno, qualche giorno dopo Natale, durante una cena, ritornarono sul discorso.
E fu allora che, sgomenta, si rese conto che non aveva capito niente.