domenica 16 novembre 2014

Il trionfo e gli effetti nefasti del "particulare"

"66. Non crediate a costoro che predicano sì efficacemente la libertà, perché quasi tutti, anzi non è forse nessuno che non abbia l'obietto agli interessi particulari: e la esperienza mostra spesso, e è certissimo, che se credessimo trovare in uno stato stretto migliore condizione, vi correrebbono per le poste" (Francesco Guicciardini: "Ricordi", edizione del 1530).
Già Guicciardini evidenziava che è propria della natura umana un'inclinazione individualistica tesa a salvaguardare i propri interessi personali.
Tale tendenza, vivendo in comunità, dovrebbe essere fronteggiata da regole e norme che impediscano che l'interesse individuale sovrasti quello collettivo, finendo poi, dopo aver privilegiato qualcuno a danno dei molti, per danneggiare tutti.
Quanto sta accadendo in questi giorni (e non ci si riferisce solo ai lutti e ai danni ingenti procurati dal maltempo in varie zone dell'Italia) sembra corroborare ciò che si è appena affermato.
Che la natura umana tenda a salvaguardare sé stessa piuttosto che la comunità ci può anche stare. Tuttavia, decenni di malgoverno in cui hanno trionfato gli interessi individuali più beceri, la spocchia e l'arroganza di incompetenti posti a occuparsi di ciò che non conoscevano, la superficialità e il pressappochismo diffuso, supportato da leggi che hanno teso a cancellare o a sanare le malefatte, tangenti e corruzione, il tutto a danno della collettività, non sono accettabili, per quanto sia, di fatto, andata così. E nonostante molti abbiano accettato (e continuino ad accettare) tale sistema, nella convinzione, forse, che avrebbe prima o poi favorito (o favorirà) anche i loro interessi, improvvisamente qualcosa è cambiato.
La Natura, che mai ha sopportato di essere violentata senza poi ribellarsi, ha cominciato a sfogarsi contro chi l'ha umiliata, l'ha sacrificata, l'ha ignorata. Continuerà a farlo finché gli uomini e le donne tutte non accetteranno l'idea che pensare di sfuggire alle leggi di Natura senza pagarne il conto, con interessi altissimi, non è proprio possibile.