giovedì 29 novembre 2012

Logica, caso e superstizioni

"Non si può estrarre la logica dal caso" (Luigi Pirandello: "Il fu Mattia Pascal", 1904).
Non si possono confondere causalità e casualità.
Non possiamo far sì che l'Illuminismo sia passato invano.
Se, nonostante anni di studio e approfondimento, si continua a farsi oscurare la mente dalle tenebre dell'ignoranza e della superstizione, non c'è speranza di riscatto. E si sarà sempre ricattabili da chi vuol far credere che può dominare la vita (e la morte) di ciascuno di noi.
Ecco perché oggi, con gli studenti di quinta, sono uscita fuori dai gangheri. Ho avuto l'impressione di aver parlato invano in questi anni.
Delusa, frustrata, amareggiata. Mi sono sentita così. Le mie lezioni non sono servite proprio a nulla. Peccato!
Peccato dover sentire, nel 2012, che c'è chi, con un livello di istruzione superiore quasi raggiunto (almeno sulla carta) pretende di insegnare verità vissute sulla propria pelle, senz'altro, ma male interpretate: malocchi, fatture, demoni e streghe che gestiscono, grazie ai loro presunti poteri, la vita di chi non ne è dotato.
"Non ci posso credere!" Esclamerebbe la mia studentessa di qualche anno fa.
E anch'io non volevo crederci. E a un certo punto ho zittito, anche piuttosto bruscamente, chi continuava a parlare a scuola, in un luogo sacro, perchè destinato all'apprendimento e all'apertura della mente, di dicerie e fantasticherie di carattere prettamente medioevale. Nel 2012 (quasi 2013) d.C.. Non nel 1012 o 1013...
Che tristezza...

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