mercoledì 16 novembre 2011

facce da profe

Incontro Giovanna, una ex collega, al supermercato. Non ci vedevamo da quasi cinque anni. Ci incrociamo, ci osserviamo a lungo, poi la chiamo e anche lei pronuncia il mio nome. Baci, abbracci e quattro chiacchiere veloci mentre mio marito, resosi conto di avermi perso, mi aspetta in disparte col carrello. Prima di salutare Giovanna, mi ricordo dell'uomo in disparte e faccio le presentazioni (sono distratta per natura e sulle formalità sono davvero una frana!).

Lasciata Giovanna, continuamo la nostra spesa. "E' una mia collega di matematica di un po' di anni fa".

"Non importa la materia" - risponde mio marito - "Qualunque materia insegnino, le tue colleghe che io conosco hanno tutte la faccia da profe".

Io lo guardo, offesa. "Che significa?"

"Guardatevi" - risponde lui - "quelle della tua età ("la mia età! Sento che sto per esplodere!" ) sono tutte uguali: capello facile (nel senso che il taglio non richiede cure particolari: su questo ha ragione, è l'unica richiesta che faccio ogni volta alla mia parrucchiera: non importa che i capelli siano lunghi o corti, l'importante è che rispondano al requisito "un colpo di phon e via"), occhiali e sguardo indagatore (da profe, appunto)". E mi snocciola l'elenco dei nomi delle colleghe in questione. "Barbara no" aggiunge "ma penso che sia dovuto al fatto che è troppo giovane ("ancora questa storia dell'età!), vedrai che tra qualche anno si conformerà anche lei!".

E' da qualche giorno che questo episodio della "faccia da profe" mi ritorna in mente. Per carità, non che mi sia irritata davvero per le battute di mio marito, mi sono innamorata di lui proprio perchè mi fa tanto ridere (nel significato più nobile della frase).

Mi sa che è proprio vero che ho la faccia da profe (così come ce l'hanno le mie colleghe che frequento anche fuori dall'ambito scolastico).

E, a pensarci bene, in effetti me lo dicono spesso anche gli alunni (o lo scrivono sul tema, quello che assegno il primo giorno di scuola: "Prime impressioni sulla nuova insegnante di italiano e storia").

Ecco, ora ricordo: ne avevo anche discusso con loro, una volta. E ricordo anche che, in quella occasione, uno dei miei studenti più cari, poco studioso ma molto intelligente e arguto, aveva osservato:

"Va be', profe, ma che le importa? Meglio faccia da profe che faccia da ... (e qui lascio alla libera interpretazione del lettore)!"

(Già pubblicato il 31 luglio 2008 su altra piattaforma)

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