mercoledì 24 ottobre 2012

A scuola si muore

"Letture da cameriere" le aveva definite la mia compagna di banco del liceo (classista e rivoluzionaria di sinistra, nonostante l'appartenenza sociale all'alta borghesia cittadina) riferendosi ai suoi scritti.
Brunella Gasperini (1918 -1979), visse a Milano dove si era laureata in lettere classiche e filosofia. Nel 1950 aveva iniziato a collaborare con vari periodici e con il "Corriere della Sera". Su "Annabella" curò per venticinque anni una pagina di colloqui con i lettori; tenne una rubrica di critica cinematografica e una di critica televisiva. Scrisse romanzi, racconti, cronache umoristiche, recensioni, inchieste.
A me piaceva molto leggere le sue risposte alle lettrici (che trovai una volta raccolte in un libro intitolato, se non ricordo male, "Essere donna") e i suoi romanzi. E non mi importava molto ciò che pensava di quelle mie letture la mia compagna di banco del liceo. Ho sempre trovato molto interessante l'attenzione alle problematiche di costume trattate da Brunella Gasperini.
In particolare ricordo due suoi romanzi, pubblicati all'incirca nella seconda metà degli anni '70.
Di uno, prestatomi da una mia amica, ricordo solo il titolo, "Grazie lo stesso" e, vagamente, la storia.
L'altro, è stato ripubblicato alcuni anni fa nell'edizione Tascabili Sonzogno ma ne possiedo anche una copia, acquistata al mercatino dell'usato, del 1980. E' incredibile, rileggendolo, notare quanto risultino attuali, nonostante il romanzo risalga a più di trent'anni fa, i problemi, le ansie, le speranze dei protagonisti della vicenda.
"Amare una ragazza tra i banchi del liceo, sotto i tigli di un'unica estate felice.
Poi vederla distruggersi giorno su giorno con la droga e non poter fare niente.
E infine vederla morta, assassinata, sul pavimento della vecchia palestra: questo capita a Stefano, in un giorno dei suoi diciotto anni. <<Non riuscivo a smetterla di guardarla. Sandra - chiamava qualcosa dentro di me - non fare così. Ti prego, Sandra. Le stesse parole che le avevo detto da viva, tante inutili volte. >>"
(Citazione tratta da: "Brunella Gasperini: "A scuola si muore", Rizzoli Editore, Milano, 1975, seconda edizione Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, marzo 1980, quarta pagina di copertina).
 
Post già pubblicato sulla piattaforma Splinder il 26 luglio 2011

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